L’origine degli alimenti è da tempo al centro del dibattito sia in sede europea che nazionale. Da un lato, infatti, i consumatori chiedono con sempre maggiore insistenza che tali informazioni vengano fornite in etichetta mentre, dall’altra, alcune imprese insistono perché ciò con avvenga. Al centro le istituzioni e la necessità di bilanciare entrambi gli interessi.
Origine degli alimenti: il caso Lactalis
Il caso Lactalis, deciso con sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea il 1° ottobre 2020 può aiutarci a comprendere la direzione che l’UE intende intraprendere sul tema.
Il caso prende spunto da ricorso promosso dalla Lactalis dinanzi al Conseil d’État. Scopo era ottenere l’annullamento del decreto francese relativo all’indicazione dell’origine del latte utilizzato come ingrediente. Il decreto, infatti, poneva l’obbligo di indicazione dell’origine nazionale, europea o extra-europea del latte.
La decisione della Corte
La Corte ha evidenziato, in primo luogo, l’assenza di specifiche disposizioni in grado di impedire l’adozione di norme interne aventi lo scopo di prescrivere l’obbligo di indicare il Paese di origine o il luogo di provenienza di taluni alimenti in etichetta. Tale possibilità, però, è sottoposta ad alcune condizioni:
Leggi anche “Origine e provenienza dell’alimento: i chiarimenti della Commissione”
- Le indicazioni devono essere diverse e ulteriori rispetto a quelle già previste dalle norme europee;
- Le indicazioni obbligatorie possono riguardare solo tipi o categorie specifici di alimenti;
- La norma deve essere introdotta per ragioni di:
– Tutela della salute pubblica;
– Tutela degli interessi dei consumatori;
– Prevenzione delle frodi;
– Protezione dei diritti di proprietà industriale o commerciale o delle IG qualificate;
– Repressione della concorrenza sleale - Deve essere dimostrata, a monte, l’esistenza di un nesso comprovato tra talune qualità degli alimenti e la loro origine o provenienza;
- Deve essere dimostrata, a valle, la rilevanza che parte dei consumatori attribuisce alla fornitura di informazioni.
Conclusioni
Nel continuo modificarsi delle norme sull’origine degli alimenti e nel tentativo di stabilire un equilibrio tra gli interessi in gioco, questa decisione porta qualche spunto importante. Forse un’indicazione sulla direzione che l’UE intende intraprendere: libertà di definire norme interne ma nel rispetto di alcune condizioni essenziali. D’altronde non sarebbe la prima volta che l’UE adotta questo metro, basti pensare, tra tutte, alle limitazioni sulla libera circolazione delle merci.
1 Comment