I limiti massimi di residui (LMR) trovano specifica regolamentazione nel Regolamento (CE) 396/2005. Essi vengono definiti come:
la concentrazione massima ammissibile di residui di antiparassitari in o su alimenti o mangimi, fissata a norma del presente regolamento e basata sulle buone pratiche agricole e sul più basso livello di esposizione dei consumatori necessario per proteggere i consumatori vulnerabili
REGOLAMENTO (CE) N. 396/2005
Limiti massimi di residui: il programma coordinato di controllo
gli aggiornamenti quotidiani sul canale telegram
Il territorio UE, caratterizzato da una particolare eterogeneità della produzione agroalimentare, richiede differenti tecniche di agricoltura. Di conseguenza, l’utilizzo di antiparassitari subisce rilevanti cambiamenti a seconda della zona geografica di riferimento.
Per questo motivo l’EFSA ha presentato una relazione scientifica evidenziando che, selezionando
683 unità di campionamento per un minimo di 32 diversi prodotti alimentari, si potrebbe stimare un tasso di superamento dei livelli massimi di residui (LMR) superiore all’1 % con un margine di errore dello 0,75%. Ne deriva l’esigenza di richiedere agli Stati membri la raccolta di campioni in base al numero di abitanti, con un minimo di 12 campioni l’anno per ciascun prodotto.
Leggi anche “Soppressione cautelativa delle indicazioni BIO: la giurisdizione del giudice ordinario“
Per questo motivo il regolamento (CE) n. 1213/2008 della Commissione ha istituito un primo programma comunitario coordinato di controllo pluriennale per il periodo 2009, 2010 e 2011, poi proseguito.
Il Regolamento di esecuzione (UE) 2021/601
Il Regolamento di esecuzione (UE) 2021/601 individua le combinazioni di antiparassitari e prodotti che gli Stati membri preleveranno e analizzeranno durante il 2022, 2023 e 2024.