La tutela dell’ambiente è sempre più oggetto di attenzione da parte di aziende e consumatori. Basti pensare, ad esempio, che il 26% dei consumatori che scelgono prodotti biologici lo fanno perché ritengono che questi siano più rispettosi dell’ambiente.
Vale, quindi, la pena analizzare le principali metodologie standardizzate inerenti proprio alla tutela dell’ambiente. Si analizzeranno, in particolare, la Life Cycle Assessment (LCA), la Carbon Footprint (CF) e la Water Footprint (WF).
La Life Cycle Assessment
La LCA (in italiano “valutazione del ciclo di vita) è una metodologia standardizzata utilizzata per analizzare l’impatto ambientale di un dato prodotto. La definizione data dalla Society of Enviromental Toxicology and Chemistry (SETAC) sulla metodologia in parola nel 1993 è la seguente:
“è un procedimento oggettivo di valutazione degli impatti energetici e ambientali relativi a un prodotto/processo/attività, effettuato attraverso l’identificazione dell’energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell’ambiente. La valutazione include l’intero ciclo di vita del prodotto/processo/attività, comprendendo l’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale”.
Obiettivo della LCA è quello di individuare e definire le interazioni che il prodotto o il servizio analizzato hanno con l’ambiente. L’analisi viene svolta dal punto di vista della salute umana, della qualità dell’ecosistema e dell’impoverimento delle risorse anche dal punto di vista economico e sociale.
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La tutela dell’ambiente: la Carbon Footprint
La Carbon Footprint (CF, in italiano “impronta di carbonio”) è una metodologia standardizzata. Questa misura la quantità totale di anidride carbonica e altri gas serra che vengono associati ad un prodotto durante il suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento. Tale metodologia si applica anche ad organizzazioni, eventi, individui e viene espressa in tonnellate di CO2 equivalente.
La Water Footprint
La Water Footprint (WF, in italiano “impronta idrica”) è, invece, un indicatore relativo al consumo di acqua dolce da parte di un consumatore o di un produttore. La WF di un’impresa è misurata in termini di volumi di acqua evaporati o incorporati in un prodotto e inquinati per unità di tempo.
La WF si calcola tenendo in considerazione tre distinte componenti relative ad acqua:
- blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e dalle falde acquifere destinate all’utilizzo agricolo, domestico, industriale;
- verde: è la quantità di acqua piovana che non è parte di nessuna risorsa idrica e non contribuisce al ruscellamento superficiale;
- grigia: è l’acqua inquinata.