Lo scopo della Direttiva sui Green Claims è armonizzare un settore controverso
Oggi la sostenibilità è una componente cruciale del mercato, con i prodotti green – o presunti tali – che, nel contesto europeo, registrano tassi di crescita maggiori rispetto ai loro concorrenti “standard”. Tuttavia, la mancanza di informazioni affidabili, comparabili e verificabili sulle affermazioni ambientali rischia di creare confusione tra i consumatori e gli attori del mercato, diluendo lo stesso concetto di sviluppo sostenibile e, di conseguenza, ostacolando la vera transizione ecologica. Da qui emerge l’importanza della regolamentazione del fenomeno, meglio se comune nell’UE.
I dati
Da un’indagine della Commissione europea è emerso più della metà dei claim ambientali esaminati (53,3%) erano vaghi, fuorvianti o infondati, mentre il 40% delle affermazioni non era supportato da alcuna dimostrazione. Il 57,5% delle informazioni, inoltre, non è supportata da dati e informazioni sufficienti per valutare la fondatezza delle stesse.
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La proposta di Direttiva sui Green Claims
Per questa ragione la Commissione Europea ha presentato una Proposta di Direttiva sui green claims. Lo scopo è quello di armonizzare la regolamentazione dei green claims per rafforzare il mercato dei prodotti sostenibili, evitando la frammentazione del mercato dovuta a approcci nazionali divergenti.
La Direttiva proposta, almeno in parola, mira a garantire che le informazioni sulle questioni ambientali siano affidabili, comparabili e verificabili, riducendo così il rischio di “greenwashing” e consentendo ai consumatori di prendere decisioni consapevoli.
I principi
I principi che permeano il testo della direttiva sono tre:
– correttezza,
– trasparenza
– verificabilità.
Solo rispettando questi principi, i consumatori potranno avere accesso a informazioni chiare e precise riguardo agli impatti ambientali dei prodotti e dei servizi che acquistano, e potranno effettuare scelte informate in linea con le loro preferenze e valori.
Le esigenze di ciascun settore economico
Il testo della proposta cerca anche di considerare le esigenze specifiche di ciascun settore economico, per garantire che le regole e i requisiti siano proporzionati alle caratteristiche del mercato e alla complessità dei prodotti e dei servizi.
Conclusioni: Direttiva sui Green Claims
In sintesi, la direttiva rappresenta un importante passo avanti verso un’economia più sostenibile e responsabile, in cui le informazioni ambientali sono affidabili, trasparenti e verificabili, e i consumatori possono effettuare scelte consapevoli e informate riguardo ai prodotti e ai servizi che acquistano. La strada pare indicare l’intenzione di contribuire a creare un mercato più equo e a proteggere l’ambiente, consentendo alle imprese di competere sulla base della sostenibilità e della qualità dei loro prodotti e servizi. Tutto, è bene evidenziarlo, è rimesso, oltre che al testo definitivo, all’effettiva applicazione della Direttiva. Non manca, in ogni caso, chi evidenzia alcune criticità basate sull’eccessiva debolezza dello strumento “direttiva” e sull’approccio sbagliato che cura i sintomi (greenwashing) anziché la malattia (produzioni non sostenibili). Il Green Deal Europeo e la Strategia Farm to Fork, forse, meriterebbero diversa sorte.