Sulla crisi climatica la Francia non ha fatto abbastanza. E’ questa la decisione del Tribunale Amministrativo di Parigi che ha riconosciuto la responsabilità dello Stato francese per non aver fatto abbastanza per fermare il cambiamento climatico e per non aver rispettato gli accordi di Parigi e la Strategia Nazionale Low Carbon sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. La decisione arriva dopo le sentenze affini nei Paesi Bassi e in Irlanda.
Crisi climatica: la causa contro il governo francese
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La vicenda ha origine nel 2018 ad opera di Oxfam France, Notre Affaire À Tous, Fondation Pour La Nature Et L’homme, Greenpeace France. Le ONG, infatti, hanno raccolto 2,3 milioni di firme chiedendo un maggiore impegno da parte del governo e ricorrendo, nel 2019, al Tribunal Administratif de Paris. Questi ha condannato lo Stato a un risarcimento simbolico di un euro ma con una motivazione che merita attenzione.
Il Governo francese, infatti, ora potrebbe essere obbligato a seguire due differenti percorso: una condanna economica a titolo di risarcimento del danno o l’individuazione di una serie di obiettivi con termini prefissati.
La motivazione
Il Tribunale ha evidenziato che:
- L’aumento della temperatura costituisce un danno ambientale e va riparato;
- Deve ritenersi sussistente il nesso di causalità tra l’aumento della temperatura e le mancate azioni dello Stato francese;
- Lo stato è parzialmente responsabile dei danni intervenuti.
I Giudici hanno, quindi, deciso di rinviare la decisione sugli interventi necessari a riparare il danno causato evidenziando, però, la sussistenza di un danno morale a favore delle associazioni che, come richiesto, riceveranno la somma simbolica di un euro.
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