La comunicazione degli alimenti funzionali è disciplinata dalla normativa europea in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti.
Alimenti funzionali: cosa sono
In particolare, gli alimenti funzionali sono quelli che, oltre a soddisfare i normali bisogni nutrizionali, hanno un effetto beneficio specifico sulla salute, come ad esempio la prevenzione o il trattamento di determinate patologie o la riduzione del rischio di malattie croniche.
La comunicazione degli alimenti funzionali
La principale fonte normativa in materia è il Regolamento (CE) n. 1924/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che stabilisce le disposizioni specifiche per la comunicazione di alimenti che sostengono di avere effetti benefici sulla salute. In particolare, il regolamento prevede l’utilizzo di determinate dichiarazioni nutrizionali e di salubrità (come ad esempio “riduce il colesterolo”) solo se soddisfatte specifiche condizioni.
Inoltre, il regolamento stabilisce che è vietata la pubblicità di alimenti funzionali ai bambini al di sotto dei 12 anni di età e che è necessario rispettare il principio di precauzione, ovvero l’adozione di misure di protezione in caso di incertezza scientifica sugli effetti di un alimento sulla salute.
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In Italia, la normativa in materia è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 169 del 30 aprile 2007, che ha stabilito le disposizioni di attuazione del regolamento CE n. 1924/2006. Inoltre, il Ministero della Salute ha emanato una serie di linee guida per la corretta comunicazione degli alimenti funzionali, al fine di garantire la trasparenza e l’accuratezza delle informazioni fornite al consumatore.
Conclusioni
In conclusione, la normativa in materia di comunicazione degli alimenti funzionali ha l’obiettivo di tutelare la salute dei consumatori e garantire la correttezza delle informazioni fornite sugli effetti benefici degli alimenti sulla salute. È quindi importante che le aziende che producono e commercializzano alimenti funzionali rispettino queste disposizioni, al fine di evitare sanzioni e garantire la trasparenza e la correttezza delle informazioni fornite al consumatore finale.