La canapa ad uso alimentare rappresenta uno dei settori di maggior interesse del mercato.
Ascolta ora “Diritto agroalimentare – il podcast”
Ecco, dunque, qualche spunto e, in fondo, per approfondire, un brevissimo virgolettato su il Sole24Ore e una più esaustiva intervista per IusLaw Web Radio.
Canapa alimentare: spunti di riflessione
- la norma di riferimento è la L n 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, come interpretata dalla Circolare Mipaaf n. 5059 del 22 maggio 2018 Chiarimenti sull’applicazione della legge 2 dicembre 2016, n. 242 disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. Ulteriore fonte è quella del DECRETO 4 novembre 2019 “Definizione di livelli massimi di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti”;
- gli alimenti ammessi e i limiti massimi previsti dal decreto: Semi di canapa, farina ottenuta dai semi di canapa: 2,0 mg/Kg, Olio ottenuto dai semi di canapa: 5,0 mg/Kg, Integratori contenenti alimenti derivati dalla canapa: 2,0 mg/Kg;
- Requisito fondamentale per la canapa industriale è che il livello di sostanza psicotropa THC non superi lo 0,2%. La soglia di tolleranza 0,2 – 0,6% riguarda gli agricoltori;
- Capitolo cannabidiolo: è considerato novel food sia se naturale che chimico e, quindi, si attende il percorso di autorizzazione di cui al Regolamento UE 2015/2283.