Le origini del biologico e, per meglio dire, quelle dell’alimentazione sana vanno ricercate in due diverse circostanze.
Gli scandali
La prima riguarda gli scandali che, nel corso del tempo,hanno inficiato la fiducia del consumatore nei sistemi di controllo e, più ingenerale, nelle normative disciplinanti la sicurezza alimentare. Tale fattore ha portato ad un’ampia produzione normativa improntata, a differenza del passato, alla tutela del consumatore o, per meglio dire, al corretto bilanciamento tra questa e la libera circolazione delle merci in ambito europeo.
La crescita della consapevolezza del consumatore

Il secondo elemento determinante per il processo di crescita della consapevolezza del consumatore è quello che ha visto una particolare diffusione della sensibilità ai problemi correlati all’inquinamento ambientale.La filiera agroalimentare, infatti, gioca nel settore un ruolo delicatissimo legato, ad esempio, all’inquinamento del suolo e delle acque e allo spreco di risorse.
Per questi motivi l’agricoltura biologica ha assunto, con il passar del tempo, un ruolo sempre più centrale in quanto generalmente considerata come metodo agricolo improntato al rispetto dell’ambiente e alla commercializzazione di prodotti sani e sicuri.
Le prime definizioni di “biologico”: il Codex Alimentarius
Una valida definizione di partenza del metodo biologico viene fornita dalle Linee direttrici in materia di produzione, trasformazione,etichettatura e commercializzazione degli alimenti derivati dall’agricoltura biologica adottate dalla commissione del Codex Alimentarius. Questa, infatti,nel ricercare gli obiettivi perseguiti tramite l’agricoltura biologica,individua le seguenti finalità:
- aumentare la diversità biologica nell’insieme del sistema;
- accrescere l’attività biologica dei suoli;
- mantenere la fertilità dei suoli a lungo termine;
- riciclare i rifiuti di origine vegetale e animale, al fine di restituire gli elementi nutritivi alla terra, riducendo in tal modo il più possibile l’utilizzo di risorse non rinnovabili;
- fare assegnamento sulle risorse rinnovabili nei sistemi agricoli organizzati localmente;
- promuovere la corretta utilizzazione dei suoli, delle risorse idriche e dell’atmosfera e ridurre nella misura del possibile ogni forma di inquinamento che potrebbe derivare dalle pratiche colturali e zootecniche;
- manipolare i prodotti agricoli, con particolare attenzione ai metodi di trasformazione,allo scopo di mantenere l’integrità biologica e le qualità essenziali del prodotto in tutte le varie fasi;
- essere praticata su un’azienda agricola esistente, dopo un periodo di conversione, la cui durata dev’essere calcolata sulla base di fattori specifici del sito, quali le informazioni storiche sulla superficie e i tipi di coltura e di allevamento previsti.
L’individuazione dei principi menzionati e individuati dalla Commissione del Codex Alimentarius è utile ad evidenziare un ulteriore fattore.Il consumatore, infatti, percepisce tale cambiamento e tali finalità anche tramite un innalzamento dei costi. Il perseguimento degli obiettivi menzionati,infatti, impone l’adozione di pratiche più costose e maggiormente dispendiose anche in termini di tempo. A cambiare, dunque, è il modello di impresa, che con il biologico è più attenta alla salute dei consumatori e alle problematiche correlate all’inquinamento.
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